Come fare un orto sinergico e produrre ortaggi in modo naturale

Realizzare un orto sinergico significa usare un metodo che utilizza i meccanismi di auto fertilità del suolo, senza ricorrere all'uso di prodotti chimici. Le aiuole dell’orto, dopo essere state preparate, non andranno più lavorate e concimate. Se privilegi il consumo di prodotti biologici, in particolar modo ortaggi, ti illustriamo come produrli nel rispetto della natura. Seguendo un metodo di coltivazione che si basa sulle regole della cosiddetta agricoltura sinergica, messa a punto da un agronomo giapponese, Masanobu Fukuoka, puoi conciliare i bisogni dell’uomo con la natura.

Se non ne hai ancora sentito parlare, resterai sorpreso nel sapere che coltivando un orto sinergico si ottengono buoni risultati senza ricorrere ad alcuni tradizionali lavori, primi fra tutti la concimazione, come avviene invece coltivando un orto tradizionale.

Nell’orto sinergico si evita l’impiego di concimi chimici e prodotti antiparassitari. Seguendo questo metodo, il terreno si mantiene fertile attraverso i microrganismi, le radici delle piante e gli animaletti che popolano il sottosuolo. 

Quello che sorprende è il fatto che, una volta realizzate le aiuole, non si dovrà più lavorare il terreno, aspetto non trascurabile per le persone più anziane ad esempio, che il tal modo evitano di eseguire questo faticoso lavoro. La gestione di un orto sinergico comporta quindi minore fatica rispetto a quella di un orto tradizionale.

Come organizzare l'orto sinergico

Dopo aver lavorato il terreno sino a una profondità di circa 30 cm, si formano aiuole larghe circa 120 cm e lunghe dai 2-3 agli 8-10 metri, distanti tra loro 40-50 cm, in modo da passare agevolmente per eseguire semine, trapianti, irrigazioni e raccolte. Queste ultime sono le quattro principali operazioni colturali che si eseguono in un orto sinergico. Nello spazio tra un’aiuola e l’altra va predisposto uno strato di materiale naturale, per esempio segatura o trucioli di legno non trattato, dello spessore di circa 15-20 cm, in modo che non crescano piante infestanti.

Si dispongono quindi sul suolo lavorato foglie e/o sfalci d’erba; ramaglie verdi e secche (serviti per la loro raccolta di scope o rastrelli); letame e/o compost ben maturi, per uno spessore di 20-25 cm, mescolando poi il tutto con terra nella percentuale di circa il 20%.

Consiglio: è bene triturare le foglie e le ramaglie servendoti di un biotrituratore elettrico.

Le aiuole di un orto sinergico, una volta formate e pacciamate, non vanno più modificate né lavorate in profondità. Non si eseguiranno più vangature primaverili e/o autunnali, non si effettueranno più concimazioni di fondo e non si eseguiranno nemmeno i consueti lavori di sistemazione superficiale del terreno. La peculiarità di questo metodo risiede nel fatto che il substrato di coltivazione fornirà tutti i nutrienti necessari alla crescita degli ortaggi così com’è, purché non venga mai calpestato, per evitare di compattarlo.

Pacciamatura orto sinergico

Nell’orto sinergico, pratica fondamentale è la pacciamatura delle aiuole, che si realizza stendendovi sopra uno strato di paglia, associata eventualmente ad altri materiali naturali, come segatura o trucioli che puoi ottenere come scarto della triturazione precedente.

Prima di predisporre la pacciamatura, installa le manichette forate per l’irrigazione o realizza un vero e proprio impianto.

Così come avviene nella coltivazione di un orto tradizionale, anche in un orto sinergico semine e trapianti vanno programmati seguendo un preciso calendario.

Nel caso di semina, occorre procedere a file, in quanto l’aiuola deve risultare coperta di paglia. Tieni conto poi del diverso sviluppo vegetativo degli ortaggi: quelli di maggiori dimensioni vanno disposti nella parte centrale delle aiuole, mentre quelli di minore sviluppo vanno coltivati verso l’esterno.

Non ti resta altro che irrigare il tuo nuovo orto sinergico e raccoglierne i frutti!