Differenza tra atomizzatore e irroratore: quale scegliere e perché

13 Luglio 2023
Differenza tra atomizzatore e irroratore: quale scegliere e perché

Trattare le piante con prodotti adeguati è un’operazione da svolgere regolarmente per prevenire l’attacco di insetti pericolosi, che possono causare malattie gravi, tali da impedirne lo sviluppo e provocarne anche la morte.

In particolare nella stagione estiva, è necessario eseguire trattamenti mirati per evitare la comparsa di agenti patogeni e per farlo, bisogna scegliere gli strumenti adatti. Fra questi i più utilizzati sono senza dubbio l’atomizzatore e l’irroratore.

Entrambi risultano efficaci nei trattare le piante con soluzioni fungicide, antiparassitarie e disinfettanti e consentono di distribuirle sotto forma di liquido. Questi strumenti sono largamente utilizzati dagli agricoltori, che possono trattare in poco tempo le colture e garantire loro una protezione adeguata in maniera precisa e rapida.

Tuttavia, anche se questi strumenti sono simili, presentano delle differenze. Scopriamo la differenza tra atomizzatore e irroratore e quale scegliere per eseguire al meglio il trattamento.

Atomizzatore e irroratore: a cosa servono

Per entrare nel dettaglio delle differenze fra atomizzatore e irroratore, prima di tutto scopriamo come sono composti questi due strumenti.

Atomizzatore a cosa serve

L’atomizzatore è un attrezzo a spalla costituito da un motore a scoppio in grado di produrre un forte flusso d’aria, proprio come quello prodotto dal soffiatore. Il suo funzionamento è semplice, infatti è composto da un serbatoio per contenere la soluzione per effettuare il trattamento sulle piante.

Collegando l’attrezzo ad un serbatoio, il flusso generato viene nebulizzato e tramite un tubo consente di irrorare le piante in maniera uniforme e con una buona gittata. La quantità di liquido da nebulizzare dipende dal tipo di ugello utilizzato, mentre la distanza raggiunta dal liquido dipende dalla potenza del ventilatore.

L’atomizzatore a spalla è indicato per trattare superfici medio-ampie oppure spazi all’aperto, come parchi e giardini e si rivela molto utile per combattere anche le infestazioni da zanzara. Adatto per varie forme di coltivazione, assicura una copertura uniforme e completa della vegetazione ed ottimizza i tempi di trattamento con costi contenuti, assicurando una migliore resa.

Irroratore a cosa serve

L’irroratore è costituito da una pompa che lavora per mandare il liquido in pressione e poi spruzzarlo tramite una lancia con augello. Sul mercato si trovano varie tipologie di pompa, da quella manuale a leva fino ai modelli a motore. Solitamente vengono usate le pompe a batteria sia per usi professionali, che semi professionali.

Queste pompe sono pratiche e leggere e permettono di svolgere l’operazione di irrorazione con meno fatica. Studiati apposta per micronizzare la soluzione liquida in parti finissime, gli irroratori sono adatti maggiormente per realizzare trattamenti a basso volume, permettendo di risparmiare acqua e risorse.

Il flusso d’aria uniforme e costante consente di muovere il fogliame, assicurando una distribuzione uniforme ed omogenea del prodotto fitosanitario anche nei punti più interni delle piante. L’irroratore può essere usato anche per sanificare un ambiente, ma sempre di piccole dimensioni, visto che le particelle sono così piccole che non possono raggiungere tutte le superfici e permanere il tempo necessario per eseguire la sanificazione.

Differenza tra atomizzatore e irroratore

La principale differenza tra atomizzatore e irroratore sta nella modalità di nebulizzazione della soluzione liquida e nella sua distribuzione. Rispetto all’irroratore, l’atomizzatore nebulizza la soluzione acquosa in maniera più fine e assicura un trattamento più uniforme sulle piante trattate.

Infatti, la caratteristica che li differenzia è proprio la grandezza delle particelle erogate. Anche se può sembrare un dettaglio irrilevante, in realtà la grandezza di queste piccole goccioline specifica l’utilizzo e l’ambiente in cui vanno impiegati questi strumenti.

Un atomizzatore produce particelle che vanno dai 65 micron agli 85, mentre un irroratore eroga particelle che vanno dai 15 micron fino ad arrivare a 60 micron, quindi molto più piccole delle precedenti. La dimensione delle particelle erogate è importante in quanto la nebbiolina evapora in tempi diversi.

Mentre le goccioline più grandi evaporano più lentamente, quelle più piccole evaporano più rapidamente. Inoltre, il tempo di permanenza dei prodotti disinfestanti sulla superficie trattata varia dall’uno all’altro, per questo bisogna scegliere fra atomizzatore e irroratore in base al prodotto che si vuole erogare e all’ambiente da disinfettare.

Meglio irroratore o atomizzatore?

A questo punto, dopo aver illustrato a cosa servono atomizzatore e irroratore, quale scegliere?

E’ evidente che le loro funzioni siano differenti, ma anche i costi sono diversi. Per questo, quando è necessario scegliere fra atomizzatore o irroratore, bisogna tenere in conto il budget da investire.

In genere l’irroratore ha un costo inferiore rispetto all’atomizzatore, ma è chiaro che se serve un attrezzo più versatile e più pratico da usare l’atomizzatore a spalla è senza dubbio quello preferito.

Questo strumento consente di nebulizzare in maniera più fine la soluzione acquosa ed offre alle piante un trattamento più uniforme rispetto ad una pompa irroratrice. Inoltre, anche se ha un motore a scoppio che lo appesantisce, si contraddistingue tuttavia per uno sprint maggiore e consente di raggiungere altezze più elevate.

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