La semina del prato in primavera

7 Aprile 2016
La semina del prato in primavera

La bella stagione è arrivata, e con essa arriva anche la voglia di stare al sole, fare un barbecue in famiglia, giocare all’aria aperta. Tutte cose che necessitano di un giardino verde e rigoglioso! Ecco perché questa volta ci occuperemo della semina del prato e della sua rigenerazione!

È meglio seminare il prato in primavera o in autunno?

L’autunno rappresenta la scelta migliore! Nei mesi di settembre e ottobre il terreno mantiene temperature adatte (residue dal caldo estivo) e si riduce notevolmente anche la proliferazione di piante infestanti o malattie fungine. Unico inconveniente? È necessario che la germinazione sia completata prima che arrivi l’inverno, altrimenti il freddo e la scarsa luce potrebbero compromettere l’irrobustimento del prato.

Detto ciò, anche in primavera si possono ottenere ottimi risultati. Solitamente i mesi più indicati per seminare sono marzo e aprile. Ma più che basarvi sul calendario, converrà:

· aspettare che la temperatura del terreno sia superiore ai 10° (altrimenti i semi non germinerebbero)

· e di conseguenza assicurarsi, per quanto possibile, che non si verifichino nevicate o gelate tardive.

Cosa bisogna fare per seminare un nuovo prato?

State per cimentarvi nella prima semina del prato? Ecco cosa vi serve sapere! La prima azione da compiere sarà quella di preparare il terreno.

· Praticate la diserbatura (o diserbo) per eliminare le infestanti, come ad esempio la gramigna.

· Dopo di che si passa all’aratura (o vangatura o fresatura) di circa 20-30 cm di terreno.  Ciò aiuterà a ripulire e rendere più fertile l’area.

· Infine ricoprite il tutto con del terriccio composto di sabbia e torba.

Bene! Ora siete pronti per seminare!

· I semi andranno distribuiti in maniera uniforme sul terriccio e, per favorire la crescita del prato nei primi periodi, si consiglia anche di usare del concime starter con alto tenore di fosforo.

· In attesa della germinazione (che richiederà dai 5 ai 10 giorni), bisogna mantenere umido il terreno innaffiandolo poco, ma più volte al giorno. A germinazione avvenuta abbassiamo l’innaffiatura ad una sola volta al giorno.

· Dopo circa un mese il prato sarà pronto per il primo taglio (di 2 o 3 cm) e una nuova concimazione di supporto.

Come si procede per rigenerare un prato?

Purtroppo capita spesso che un giardino si rovini mostrando segni di ingiallimento o intere chiazze prive d’erba. Le cause possono essere diverse: eccessive escursioni termiche in estate o in inverno, agenti atmosferici come le nevicate, presenza nel prato di zone d’ombra, danni causati da animali. In questi casi si può optare per la risemina!

Per rigenerare il prato si dovrà seguire una procedura simile a quella di semina, con alcuni accorgimenti:

· invece di vangare o arare il terreno bisognerà tagliare l’erba (alta circa 2 cm)

· successivamente il terreno andrà arieggiato, ovvero ripulito dai residui di erba morta (quella che provoca l’ingiallimento)

· per la semina infine sarà consigliabile l’uso della stessa miscela di sementi usata per la semina.

Come scegliere le sementi per il prato?

La prima variabile da considerare è senz’altro la localizzazione geografica e le relative condizioni climatiche. Se ad esempio abitate in zone contraddistinte da inverni molto freddi, potreste optare per tradizionali sementi microterme (richiedono un terreno di almeno 10°) come festuca o lolium. Altrimenti, con temperature del terreno sopra i 20° possono andare bene anche le macroterme (bermudagrass o zoysia).

Dopo esservi occupati dei fattori climatici potrete invece valutare anche l’aspetto estetico, l’esposizione al sole o le zone d’ombra, e la resistenza al calpestio.

Quale attrezzatura utilizzare?

Immancabile sarà il rasaerba per la successiva cura del prato. Ma potrete facilitarvi la vita anche con altri prodotti! Per esempio la fase di aratura o fresatura risulterà più agevole con una motozappa. Per arieggiare il terreno si possono usare arieggiatori e anche la semina sarà più facile utilizzando seminatrici (per una distribuzione più omogenea dei semi) o spargiconcime.

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