Innestare il fico: le operazioni da fare e le tipologie di innesto

27 Marzo 2020
Innestare il fico: le operazioni da fare e le tipologie di innesto

Il fico è una coltivazione estremamente diffusa nell'Italia centro-meridionale, ma che si pratica con profitto anche nelle zone più temperate del Nord Italia. Quest'albero dona dolcissimi frutti estremamente apprezzati a tavola, ma per riuscire ad ottenerli bisogna imparare ad innestare il fico.

La propagazione del fico avviene infatti per innesto, dal momento che già dopo la prima potatura post produzione, la pianta originale inizia a dare frutti decisamente inferiori, sia come numero che come qualità.

Vediamo quindi di seguito come innestare un fico, che sia selvatico o domestico, in maniera di ottenere frutti dolcissimi.

Innesto fico: la pianta

Partiamo con il ricordare i punti fondamentali riguardanti la coltivazione e la riproduzione fico. Innanzitutto, il terreno: quello ideale per un albero di fico è di tipo sabbioso, con pH neutro e ben drenato, dal momento che le radici temono molto il ristagno idrico.

Per quanto riguarda il clima, il fico cresce molto meglio in un clima caldo. Teoricamente, potrebbe addirittura produrre frutti tutto l’anno, nel caso in cui la temperatura si mantenesse costantemente al di sopra dei 15°.

La riproduzione del fico può avvenire con la tecnica della talea, a partire da un rametto legnoso, oppure grazie ai polloni. Il fico è una pianta che produce molti polloni basali e che radica con molta facilità, non è difficile quindi sfruttare queste caratteristiche per ottenere nuove piante da trapiantare.

La moltiplicazione per talea si effettua prelevando e facendo radicare nella terra un rametto, mentre in estate si può radicare i polloni direttamente vicino alla pianta, per ottenere nuove piante.

Si tratta di piante molto resistenti alla siccità, anche se nei primi anni di vita devono essere irrigate in maniera regolare, garantendo un apporto d'acqua adeguato alla crescita. Una volta che si sono poi sviluppate, sopravvivono tranquillamente con il solo apporto dell'acqua piovana.

È consigliabile concimare il terreno con sostanze organiche, come letame maturo, compost o humus di lombrico, prima di un impianto, mentre negli anni successivi, si può utilizzare il sovescio di leguminose per la concimazione.

La maturazione dei fichi inizia generalmente nel mese di agosto, quindi già prima dell'inizio di settembre in genere si possono già raccogliere i primi frutti maturi. In ogni caso, tra settembre e ottobre gli alberi sono normalmente carichi di frutti che è possibile cogliere e servire in tavola.

Innesti di fico: quale varietà

La pianta di fico, come abbiamo detto, può essere innestata al fine di migliorare la qualità e la quantità dei frutti prodotti. L'innesto di fico spesso è proprio necessario per poter ottenere frutti in piante che altrimenti non ne darebbero. Normalmente si procede scegliendo una varietà di fico diversa da quella del portainnesto, e possibilmente che cresca spontaneamente nella stessa zona.

Nel caso in cui la pianta madre sia un fico selvatico, quindi, si potrà scegliere di innestare fico domestico, o viceversa. Ma si possono trovare diverse qualità di fico anche all'interno della stessa varietà: per esempio, tra le diverse qualità di fico selvatico possiamo trovare Columbri, Brogiotti bianchi, Brogiotti neri, Dottato, Fico bianco del Cilento e molti altri.

Innestare il fico con un’altra varietà contribuisce a migliorare notevolmente la qualità della produzione.

Come innestare il fico

Nella scelta della tecnica di innesto da utilizzare bisogna tenere conto sia dalla bravura del coltivatore che di quando si innesta il fico. Le tecniche principali sono l'innesto fico a gemma, a spacco oppure a corona.

Vediamo come si innesta il fico a gemma, la tecnica più diffusa tra i coltivatori, dal momento che è ritenuta di più semplice attuazione. Bisogna prelevare la gemma, privandola di tutte le sue parti vegetative, e inserirla nel portainnesto già sagomato con un apposito coltello per accoglierla. Il periodo ideale per effettuare questa operazione la primavera, se l’innesto viene svolto a gemma vegetante, altrimenti agosto-settembre se viene svolto a gemma dormiente.

L’innesto fico a spacco è più difficile da realizzare, ma è in grado di dare risultati migliori nella produzione dei frutti. Consiste nell'inserire ai lati del portainnesto quattro marze, facendo attenzione che la parte esterna sia più lunga di quella inserita nella fenditura del portainnesto. In questa maniera si fa affiorare all’esterno la prima gemma e si blocca il ramo all’interno della fenditura. Il problema può nascere dal fatto che la corteccia del fico è molto debole e si potrebbe spaccare facilmente. È importante inoltre scegliere i rami da innestare in maniera corretta: sarebbe bene che siano lunghi almeno 10 cm, con una parte terminale appuntita e che presentino almeno 2-3 gemme robuste.

Un altro innesto che si può attuare è l’innesto fico a corona, che, benché meno diffuso, può comunque garantire un buon attecchimento. Si tratta di un innesto a spacco particolare, in cui si procede inserendo una sola marza nella parte centrale del portainnesto, dove si apre una fenditura a forma di cuneo.

Per l’innesto del fico secondo queste ultime due tecniche il periodo migliore è la primavera, quando la corteccia si stacca più facilmente dall’albero, dal momento che entrambi gli innesti coinvolgono la corteccia.

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